di Watchman 
Platone scriveva "solo i morti hanno visto la fine della guerra",
Wu Ming 4 sembra replicare "no, neanche loro.
Perchè la guerra non finisce,
e i morti continuano a vivere nella guerra che i vivi si portano a casa."
Stella del Mattino è anche e soprattutto questo:
la storia di uomini masticati dalla guerra ma sputati ancora vivi,
che piangono gli amici scomparsi un po' per farli tornare
e un po' per far tornare la guerra,
che li ha cambiati ma che ora è l'unico posto in cui ritrovano un senso.
Sono poeti, storici, artisti ma sono soprattutto vincitori\sconfitti:
che hanno vinto la guerra ma sono sconfitti dai loro demoni;
che hanno sconfitto la morte ma sono vinti dal ritorno alla vita.
E' in primo luogo per questo loro essere così molteplici e definiti, vari e chiari allo stesso tempo che vengono travolti da l' "uomo incompiuto" che non è dio e non è satana, che è un re senza corona e un condottiero senza spada, che è la nemesi e il lato oscuro e lo specchio crudele.
Stella del Mattino è il libro dell' anima, della verità che distrugge le parole e la storia di grandi portatori di parole (Tolkien, Lewis, Graves...) che non riescono a parlare di verità.
E' la dimostrazione che è la verità a fare della storia un capolavoro (e non una storia se capolavoro ad assurgere al rango di verità), perchè la verità è la parola dell'anima.
E' per questo che le poesie di Graves sono belle solo quando parlano della guerra, perchè la guerra è la verità;
è per questo che la "terra di mezzo" ha un senso solo se parla di questo mondo e non di un altro, perchè è QUESTO mondo la verità;
è per questo che le fate di Lewis trovano la strada per "uscire dal forziere" solo se quello è il forziere della SUA vita, perchè quello che sta in QUEL forziere è la verità.
Poi, potrei dilungarmi sul testo, disquisire sul fatto che la prosa scarna e diretta rende un po' farraginosi gli ingranaggi finchè non si inquadri la chiave di lettura,
ma sarebbe come dire che è difficile capire il mondo e l'uomo finchè non li si guardi attraverso la verità,
e allora sarebbe solo dire quello che Stella del Mattino dice già, sarebbe solo mortificare quello che si trova alla fine del viaggio, sulla strada di quella stella.
Quindi vale la pena di farlo questo viaggio,
dalle trincee\paludi stigee sulla Somme fino nel deserto nel vento caldo di Damasco.
Per aspera ad astra: attraverso le asperità della guerra fino nel cielo, alle stelle.
Anzi, alla stella: la Stella del Mattino che splende sulla rotta di Wu Ming 4
Platone scriveva "solo i morti hanno visto la fine della guerra",
Wu Ming 4 sembra replicare "no, neanche loro.
Perchè la guerra non finisce,
e i morti continuano a vivere nella guerra che i vivi si portano a casa."
Stella del Mattino è anche e soprattutto questo:
la storia di uomini masticati dalla guerra ma sputati ancora vivi,
che piangono gli amici scomparsi un po' per farli tornare
e un po' per far tornare la guerra,
che li ha cambiati ma che ora è l'unico posto in cui ritrovano un senso.
Sono poeti, storici, artisti ma sono soprattutto vincitori\sconfitti:
che hanno vinto la guerra ma sono sconfitti dai loro demoni;
che hanno sconfitto la morte ma sono vinti dal ritorno alla vita.
E' in primo luogo per questo loro essere così molteplici e definiti, vari e chiari allo stesso tempo che vengono travolti da l' "uomo incompiuto" che non è dio e non è satana, che è un re senza corona e un condottiero senza spada, che è la nemesi e il lato oscuro e lo specchio crudele.
Stella del Mattino è il libro dell' anima, della verità che distrugge le parole e la storia di grandi portatori di parole (Tolkien, Lewis, Graves...) che non riescono a parlare di verità.
E' la dimostrazione che è la verità a fare della storia un capolavoro (e non una storia se capolavoro ad assurgere al rango di verità), perchè la verità è la parola dell'anima.
E' per questo che le poesie di Graves sono belle solo quando parlano della guerra, perchè la guerra è la verità;
è per questo che la "terra di mezzo" ha un senso solo se parla di questo mondo e non di un altro, perchè è QUESTO mondo la verità;
è per questo che le fate di Lewis trovano la strada per "uscire dal forziere" solo se quello è il forziere della SUA vita, perchè quello che sta in QUEL forziere è la verità.
Poi, potrei dilungarmi sul testo, disquisire sul fatto che la prosa scarna e diretta rende un po' farraginosi gli ingranaggi finchè non si inquadri la chiave di lettura,
ma sarebbe come dire che è difficile capire il mondo e l'uomo finchè non li si guardi attraverso la verità,
e allora sarebbe solo dire quello che Stella del Mattino dice già, sarebbe solo mortificare quello che si trova alla fine del viaggio, sulla strada di quella stella.
Quindi vale la pena di farlo questo viaggio,
dalle trincee\paludi stigee sulla Somme fino nel deserto nel vento caldo di Damasco.
Per aspera ad astra: attraverso le asperità della guerra fino nel cielo, alle stelle.
Anzi, alla stella: la Stella del Mattino che splende sulla rotta di Wu Ming 4
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